Valorizzazione

Uno degli obiettivi principali del Progetto è quello di permettere al pubblico di poter osservare, attraverso una piccola finestra sul passato, la vita quotidiana e le attività artigianali nella prima età del ferro di Padova e di poter toccare con mano alcuni oggetti, riprodotti con tecniche sperimentali, legati al passato della città.

Sono state quindi avviate alcune importanti azioni legate alla Virtual Archaeology e alla Replica Sperimentale di alcuni manufatti: la modellazione tridimensionale e l'archeologia sperimentale.

Modellazione 3D

Le forme vascolari individuate nel corso dello microscavo sono state approfonditamente studiate con lo scopo di produrre una documentazione molto dettagliata di quanto rinvenuto.

Uno degli approcci di studio alla ceramica utilizzato nel corso del progetto, è stato quello della Virtual Archaeology, una disciplina che permette di riprodurre virtualmente singoli reperti ma anche veri e propri siti archeologici. Questa materia è quindi molto utilizzata dagli specialisti e dagli studiosi, ma è anche un mezzo molto importante per la comunicazione dei risultati scientifici al grande pubblico.

All’interno del nostro Progetto la modellazione tridimensionale ha consentito di trasformare la documentazione dei vasi da 2 a 3 dimensioni per “esplorarli” e visualizzarli a 360° in un ambiente virtuale. Molte delle forme erano interamente ricostruibili mentre altre mancavano di parte del fondo o del corpo: attraverso la modellazione 3D è stato possibile ricostruirne interamente la forma.

Clicca sulle immagini per vedere i modelli 3D

Il risultato è una serie di modelli 3D che riproducono la forma, le dimensioni e tutti i dettagli, i reperti originali.

È stata infine calcolata la capacità volumetrica dei contenitori ceramici rinvenuti nel vespaio del blocco, che, con molta probabilità, erano utilizzati per contenere liquidi o derrate solide prima di essere utilizzati come elementi costruttivi del piano di lavoro. Grazie ai modelli 3D dei reperti sono state condotte delle misurazioni che non potevano essere fatte sui reperti originali perché frammentari.

Archeologia Sperimentale

La riproduzione sperimentale di uno dei vasi ritrovati nel vespaio, un vaso situliforme con una particolare decorazione applicata, si propone di verificare la tecnica di foggiatura e l’iter operativo adottato dai vasai veneti dell’VIII sec. a.C. per la realizzazione di questo manufatto.

Non si tratta di creare una semplice replica formale dell’oggetto, quanto di una ricerca scientificamente condotta, volta all’individuazione di ipotesi paleotecnologiche coerenti col periodo preso in esame.

Le repliche sono state realizzate con tecniche diverse, anche combinate tra loro, attraverso la continua verifica sull’originale e tramite un processo di problem solving.